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Blues
Recensione: I Hate My Village – I Hate My Village
I Hate My Village è quello che è: 24 minuti di musica libera. Gli I Hate My Village sono quello che sono: quattro musicisti che si divertono e fanno divertire. E questo, per ora, ci basta.
Recensione: Tropical Fuck Storm – A Laughing Death in Meatspace
Gareth Liddiard ha deciso di cambiare. Dopo aver sfornato sette dischi da fondatore, chitarrista e voce dei The Drones, uno dei progetti musicali più interessanti e sottovalutati del nuovo millennio arrivati da quell’isola sperduta che è l’Australia, ha deciso di…
L’irresistibile blues in gonnella, ma senza troppe smancerie
Negli anni in cui s’è tornato a parlare di gender equality, di quote rosa, tempi in cui il femminismo sembra staccarsi dall’identità assolutista e rivoluzionaria che lo caratterizzava negli anni ’20 per acquisire un’aura tutta fashion, allora perché non dovremmo…
Quel sogno ad occhi chiusi firmato Alvin Lee
Domenica 17 agosto 1969. Il sole è calato da un po’, sulla gente che affolla la prateria di Bethel. Al terzo giorno di ininterrotti canti e balli sfrenati la stanchezza si fa sentire e, mentre qualcuno si accascia per tentare…
Tinariwen: i figli del deserto suonano blues
Che suono fa una Fender nel deserto? Probabilmente non lo sapremmo, senza i Tinariwen. La lingua tuareg è una cosa meravigliosa, un groviglio di suoni di una musicalità che sembra fatta apposta per decorare le canzoni. Un così inesauribile bouquet…
Recensione: Rolling Stones – Blue and Lonesome.
Oggi vi accolgo nel piccolo studio di casa mia. Mentre posiziono la puntina e dopo l’attimo di silenzio che dedichiamo a quel suono, vi chiedo: cosa c’era prima dei Rolling Stones? Per rispondere a questa domanda vi toccherà arrivare alla fine…
Notturno blues: brani d’accompagnamento per tormenti autunnali.
Sono sere strane. Il vento fa le fusa, il cd nello stereo continua a saltare. La solitudine tipica dell’autunno ha bussato alla mia porta con un tempismo da record, e per fortuna, direi. Perché in certe sere, tutto ciò che…
Il buio più familiare che c’è. Nell’Italia dipinta di blues.
I wanna go home to my baby sometimes and if I don’t, I will surely lose my mind Siamo sulla via del ritorno già da qualche ora. Lasciamo per una breve pausa la sezione dell’interstatale 40 che porta a Jackson,…
Sola andata per Chulahoma. Perché dal blues non si torna.
Show me the way to Chulahoma. Sono le sette e un quarto di un umido mattino autunnale dell’Ohio. Dal laghetto accanto s’è sparsa una nebbia così fitta che qui, del sole che sorge, non c’è neppure l’ombra. Mettendoci in macchina…
Non è un juke joint senza il blues.
Sono sere afose e irrequiete, quelle del sud. Gli stacanovisti dei campi di lavoro faticano fino a tardo pomeriggio, poi si avviano stremati alla bettola di fiducia, prima che cali il sole. Quattro calde pareti di legno ed un’insegna dipinta…